Centrale Montemartini - Musei Capitolini Roma

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Centrale Montemartini


A Roma, è la più innovativa delle sedi espositive del sistema museale del Comune di Roma. All'interno sono esposte circa 400 statue romane, in precedenza ospitate ai Musei Capitolini ; alcune sono state recuperate dai ricchissimi depositi comunali, insieme a epigrafi e mosaici, in una straordinaria ambientazione di archeologia industriale.


La Centrale Termoelettrica

La Centrale Termoelettrica Montemartini fu inaugurata dalla giunta Nathan il 30 giugno 1912: fu il primo impianto pubblico di produzione elettrica dell'allora Azienda Elettrica Municipale.

Fu intitolata a Giovanni Montemartini (Montù Beccaria, 1867 - Roma, 1913), che per essere un grande teorico delle municipalizzazioni delle aziende di servizi di interesse pubblico, fu nominato assessore al tecnologico, ed morì durante una seduta del Consiglio comunale nel 1913.

L'azienda era situata appena fuori dalle mura e dal rione Testaccio, la parte storicamente 'romana' di Roma in un comprensorio in cui l'amministrazione comunale aveva individuato l'area di sviluppo industriale della città, per la vicinanza del fiume Tevere, della ferrovia e dell'asse viario Roma-Ostia.
Nella zona, praticamente di fronte alla Centrale Montemartini, furono insediati nel 1910 i Mercati Generali, una parte di essi oggi occupato e divenuto il famoso centro sociale "Villaggio Globale",

e l'Officina del gas (fin allora prodotto in un'officina situata nella zona in cui fu poi scavato il Circo Massimo), ed erano attive aziende manifatturiere e laboratori artigiani.

Lo spazio museale

Dopo cinquant'anni di attività, l'impianto industriale divenne obsoleto, e la produzione di energia elettrica fu definitivamente interrotta nel 1963 decretando così una lunga decadenza.

Infatti per più di vent'anni gli immobili furono abbandonati, i macchinari subirono smontaggi e manomissioni e gli ambienti furono adattati per vari usi.

L'ACEA, l'azienda municipale dell'acqua di Roma, decise poi di restaurare il corpo centrale del complesso, comprendente fra l'altro la sala macchine e la sala caldaie, conservando e restaurando le strutture murarie e alcuni dei macchinari che vennero ricollocati in situ (una turbina a vapore del 1917, i grandi motori diesel, altri macchinari), destinandolo a spazio per servizi direzionali e culturali.

L'intervento di recupero costituì di per sé un significativo episodio di salvaguardia dell'archeologia industriale della città. Quando poi nel 1995, a causa di gravi problemi di infiltrazioni d'acqua e di umidità, la Galleria Lapidaria e diversi settori del Palazzo dei Conservatori in Campidoglio dovettero essere chiusi al pubblico, per permettere i lavori di ristrutturazione centinaia di sculture furono trasferite in alcuni ambienti dell'ex Centrale Elettrica Montemartini in cui fu allestita una mostra.

La sistemazione era stata inizialmente concepita come temporanea, in attesa della fine dei lavori al Campidoglio: tuttavia quando nel 2005 gli ambienti originari tornarono disponibili, si decise di far tornare indietro solo una parte delle sculture, e la Centrale divenne sede museale permanente.



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La maggior parte dei reperti sono costituiti da pezzi di acquisizione relativamente recente, provenendo dagli scavi portati avanti dopo l'Unità d'Italia, in particolare negli antichi horti romani.
L'ordinamento espositivo mette in forte rilievo l'area di ritrovamento dei reperti in mostra, e si articola in tre tematiche principali:

  • Roma repubblicana (la sfera religiosa e funeraria, l'intoduzione del lusso nella sfera privata, la ritrattistica), nella Sala Colonne;
  • Il centro monumentale di Roma (area del Circo Flaminio, Tempio di Apollo Sosiano, Campidoglio, Area Sacra di Largo Argentina, Teatro di Pompeo), nella Sala Macchine;
  • I giardini, le residenze imperiali e le domus (Horti dell'Esquilino, Horti Sallustiani, Horti spei veteris a Porta Maggiore, mosaico di Santa Bibiana), nella Sala Caldaie.

Il singolare intreccio tra immagini di archeologia classica e di Archeologia Industriale fa della visita di questa sede dei Musei Capitolini un'esperienza particolarissima e molto interessante.


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